Il Cardinale
Giulio Antonio Santoro
(anche Santori o Santorio)

Giulio Antonio Santoro
https://www.archiviostoricocrotone.it/
luomo-medievale-e-moderno/il-capitolo-di-santa-anastasia/

Giulio Antonio Santoro è stato un personaggio autorevole della Chiesa per gli incarichi ricoperti, le attività che svolse e gli innumerevoli libri scritti e nell’ambito dell’Inquisizione ha avuto un ruolo di primaria importanza. Uomo austero, di rigida educazione, nacque a Caserta il 6 giugno 1532 da Leonardo e da Carmosina Baratucci da Teano e a soli otto anni Giulio Antonio fu avviato alla carriera ecclesiastica, prendendo gli ordini nel 1552. Il 6 marzo 1566 fu nominato arcivescovo di Santa Severina da papa Pio V che lo nominò anche consultore del Sant'Uffizio. Nonostante non sia mai riuscito a visitare Santa Severina, ne ebbe sempre a cuore le sorti al punto che nel dicembre 1572,

Giordano Bruno
Giordano Bruno

due anni dopo essere stato nominato cardinale dal nuovo papa Gregorio (17 maggio 1570) XIII, costretto a rassegare le dimissioni dal vescovato, fece sì che questa carica venisse trasferita al fratello Francesco Antonio Santori. Divenuto successivamente prefetto della Sacra Congregazione del Sant'Uffizio, di cui divenne una figura centrale, in questa veste assistette a processi importanti: quelli contro il cardinale Giovanni Morone, contro Giordano Bruno, contro Tommaso Campanella e contro Enrico IV di Francia. È stato Grande inquisitore dal 1587 fino

Statua di Giulio Antonio Santoro
Di Sailko - Opera propria, CC BY 3.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=55809483

all’anno della sua morte, avvenuta nel 1602 e durante la sua lunga carriera ecclesiastica operò sotto ben sette papi. Il Santoro fu autorevolissimo consulente di quasi tutti i pontefici che si succedettero nel periodo in cui visse. Nel febbraio 1592 ebbe l’incarico di Penitenziere Apostolico da Papa Clemente VIII, incarico che mantenne fino alla morte. Nel 1599 divenne primo prefetto della Congregazione super negotiis Sanctae Fidei et Religionis Catholicae, che successivamente diventerà la Congregazione di Propaganda Fide che ha il compito di coordinare l'attività missionaria e l'opera di evangelizzazione dei popoli. È sepolto a Roma, dove morì, nella basilica di San Giovanni in Laterano, nella cappella che aveva fondato.